Circolare 9

Circolare n. 9 – Comunicazione istituzionale per l’utilizzo dei gruppi WhatsApp

Circolare n. 9 - Comunicazione istituzionale per l’utilizzo dei gruppi WhatsApp

Circolare n. 9

 

AI GENITORI

AGLI STUDENTI

AI DOCENTI

AL PERSONALE ATA

 

 

 OGGETTO: Comunicazione istituzionale per l’utilizzo dei gruppi WhatsApp.

 

Alla luce di quanto evidenziato nel Regolamento d’Istituto (“Regolamento delle comunicazioni interne ed esterne” approvato dal Consiglio d’Istituto con delibera n. 63 del 3 ottobre 2023, in più occasioni sono giunte a questa Dirigenza segnalazioni da parte dei genitori di criticità legate alle modalità di comunicazione digitale in ambito scolastico ed extrascolastico. Seppure, in questo ultimo caso, le responsabilità non ricadano direttamente sulla scuola, con la presente circolare si intende richiamare ciascuno (personale scolastico, studenti/esse e famiglie) a quanto previsto dal codice civile e, non da ultimo, dal buon senso.

Si ricorda che l’utilizzo di WhatsApp per comunicazioni istituzionali non è contemplato.

 L’applicazione è stata pensata come messaggistica privata e non per fini istituzionali: non sussistono strumenti di protezione e protocolli tali che possono garantire la sicurezza e la privacy delle comunicazioni che si svolgono in loco e i numeri di telefono personali sono privati e comunicati alla scuola solo per fini istituzionali.

Pertanto, si specifica quanto segue:

 

  1. Chat di classe tra alunni: la chat di classe nasce spontaneamente tra i ragazzi che ne fanno uso in orario extrascolastico; le comunicazioni che vi vengono scambiate non possono essere in alcun modo controllate dalla scuola, né la scuola può esserne ritenuta responsabile.

Le famiglie e i docenti provvederanno a spiegare agli alunni che tutto quanto si scrive in una chat condivisa può diventare pubblico e può essere scambiato e letto anche da chi non si trova iscritto alla chat. Per questo motivo è bene ricordare che un messaggio o un’immagine inviati non ci appartengono più e non riusciamo più a controllarli: chiunque del gruppo potrebbe diffonderli ad altri, anche se noi decidessimo di eliminarli dalla chat stessa.

Il fatto di comunicare a distanza, inoltre, senza avere davanti l’interlocutore, spesso fa sì che i contenuti sfuggano di mano e si utilizzino linguaggi non opportuni e irrispettosi o si postino immagini senza autorizzazione; situazioni che, oltre a offendere o ferire le persone (rovinando un buon clima di classe), potrebbero avere conseguenze sul piano civile o penale.

L’abitudine di richiedere in chat i compiti è assolutamente sconsigliata, perché è assodato che produce una deresponsabilizzazione degli alunni, che dovrebbero imparare a farsi carico dei propri doveri scolastici, primo tra tutti l’ascoltare l’insegnante e trascrivere i compiti stabiliti. Inoltre, obbliga gli studenti a permanere nella chat anche nel caso in cui volessero uscirne. Si sottolinea che per una verifica ufficiale dei compiti assegnati, sono aperte alle famiglie le funzioni del registro elettronico.

 

  1. Chat di classe tra alunni/genitori e docenti: i docenti dovrebbero astenersi dal partecipare e/ creare eventuale chat tra alunni e/o genitori.

Come è ben noto, le chat sono strumenti che richiedono una estrema cautela nell’uso

e che presuppongono una chiarezza assoluta sullo scopo e sui possibili contenuti.

In nessun modo la chat può sostituire una comunicazione ufficiale (diario, registro elettronico, circolari).

I docenti, all’interno della scuola e nel rapporto con genitori ed alunni, rivestono il ruolo di Pubblico Ufficiale e sono tenuti al rispetto del Codice di comportamento dei pubblici dipendenti (si vedano in particolare gli articoli 3, 10, 11, 12 e 16).

Le assemblee sono il luogo privilegiato in cui prendere decisioni e confrontarsi.

Per l’incontro tra docenti e famiglie esistono infatti appositi luoghi e tempi, i cui confini vanno in un certo senso tutelati dall’intrusione del “virtuale”.

 

  1. Chat tra docenti e operatori vari della scuola: se da un lato può aiutare ad uno scambio rapido di informazioni può costituire, soprattutto per i docenti con diverse classi, un appesantimento alla propria funzione docente, nonché fonte di stress. Nella modalità veloce ed informale di comunicazione che in questo tipo di chat si utilizza, spesso possono verificarsi “incidenti di percorso”, fraintendimenti, commenti non adeguati, talvolta offensivi anche se non volutamente scritti con questa intenzione. Per questo motivo invito i docenti ad utilizzare prevalentemente canali istituzionali per le comunicazioni ufficiali.

Sarà possibile utilizzare la messaggistica istantanea laddove si ravvisi una necessità immediata e urgente che debba essere fruita nel più breve tempo possibile sia per quanto riguarda il rapporto Istituto/Docenti, Docenti/Docenti.

Preme, pertanto, richiamare ancora l’attenzione su un uso consapevole della chat e dei social, che necessita di regole comunicative secondo quanto previsto dalle norme del codice civile e penale.

Nel rapporto con minori, è compito di tutti gli educatori – genitori ed insegnanti – indurre la riflessione su queste tematiche e definire regole chiare di utilizzo.

Ai genitori in modo particolare è richiesto di farle rispettare: i ragazzi sono abilissimi nel controllo tecnico del mezzo, ma mancano spesso di consapevolezza e rischiano, con leggerezza, di creare situazioni difficili e spiacevoli.

Ai docenti è importante ricordare quanto sia importante il ruolo di educatore che, come tale, deve essere di esempio per gli studenti, anche nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione.

 

Si sottolinea che le comunicazioni scuola – famiglia sono regolamentate, come espresso in premessa, dall’apposito Regolamento di cui si raccomanda un’attenta lettura e condivisione.

 

Sicura della collaborazione di tutti, auguro un buon anno scolastico.

 

 

ll Dirigente Scolastico

Dott.ssa Paola Nieddu

Firma autografa sostituita dall’indicazione a stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2 D.Lgs 39/93

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